"In
verità io vido: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini non entrerete nel Regno dei Cieli" (Mt. 18,3)
“Io sono soltanto una povera donna che prega.
Pregando, il Signore mi ha riempito il cuore di amore
e così ho potuto amare i poveri con l’amore di Dio”
Madre Teresa, nata in Albania nel 1910,
voleva che le persone
sperimentassero la tenerezza del’amore di
Dio.
La sua mano affettuosa, le sue braccia
aperte,
il suo sorriso luminoso,
i suoi gesti accoglienti, volevano
trasmettere il messaggio:
tu sei amato, tu sei accettato, c’è chi si
prende cura di te.
quando nella casa di Calcutta portarono una
donna
dal marciapiede, che versava in condizioni
disperate; aveva
il corpo ricoperto di piaghe purulente. La Madre l’accolse
con la sua grande dolcezza, la curò e la
lavò. Quella povera
creatura, anche davanti alle materne
attenzioni della “ madre
dei poveri”, continuava a imprecare. La Beata le asciugava il
sudore e le inumidiva le labbra arse.
Finalmente la donna
esclamò: “ Suora, ma perché fai così? Non
tutti fanno come te,
chi te l’ha insegnato?”. Madre Teresa, con
il candore della sua
anima, rispose; “Me l’ha insegnato il mio
Dio”. E quella donna
chiese: “ Fammelo conoscere il tuo Dio”. A
questo punto
Madre Teresa, abbracciandola, le donò
l’ultima incantevole
risposta: “ Il mio Dio adesso tu lo
conosci. Il mio Dio si chiama
Amore”. Si addormentò nel Signore il 5
settembre 1997 nella
sua Calcutta, con il rosario fra le mani,
che definiva “ il libro
di preghiera dei semplici, il breviario dei
poveri”.
Madre Teresa di Calcutta
Il giorno più bello? Oggi.
L’ostacolo più grande? La paura.
La cosa più facile? Sbagliarsi.
L’errore più grande? Rinunciare.
La radice di tutti i mali? L’egoismo.
La distrazione migliore? Il lavoro.
La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento.
I migliori professionisti? I bambini.
Il primo bisogno? Comunicare.
La felicità più grande? Essere utili agli altri.
Il mistero più grande? La morte.
Il difetto peggiore? Il malumore.
La persona più pericolosa? Quella che mente.
Il sentimento più brutto? Il rancore.
Il regalo più bello? Il perdono.
Quello indispensabile? La famiglia.
La rotta migliore? La via giusta.
La sensazione più piacevole? La pace interiore.
L’accoglienza migliore? Il sorriso.
La miglior medicina? L’ottimismo.
La soddisfazione più grande? Il dovere compiuto.
La forza più grande? La fede.
Le persone più necessarie? I sacerdoti.
La cosa più bella del mondo? L’amore.
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