sabato 23 maggio 2015

Indulgenza Plenaria del Perdono di Assisi




Indulgenza Plenaria Del Perdono di Assisi

Una notte dell’anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera,
e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente
dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l’altare il Cristo
rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima,
circondati da una moltitudine di Angeli.
Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore!
Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime.
La risposta di Francesco fu immediata:
“ Santissimo Padre, benché io sia misero peccatore, ti prego che a tutti quanti,
pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, gli conceda ampio
e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”.
“ Quello che tu chiedi, o Frate Francesco, è grande – gli disse il Signore –
ma di maggiori cose sei degno e di maggiori cose ne avrai.
ACCOLGO QUINDI LA TUA PREGHIERA, ma a patto che tu domandi
al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.
Francesco si presentò subito dal Pontefice Onorio lll 
che in quei giorni si trovava
a Perugia e con candore, gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse:
“ Per quanti anni vuoi questa indulgenza?”. Francesco scattando rispose:
“ Padre Santo, non domando anni, ma anime”. E felice si avviò verso la porta,
ma il Pontefice lo richiamò: “ come non vuoi nessun documento?”
e Francesco: “ Santo Padre, a me basta la vostra parola!
Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua;
io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la
Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni”.
E qualche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell’Umbria,
al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime:
“ Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”. 
Dal Mezzogiorno del 1 Agosto
alla mezzanotte del giorno seguente, oppure con il consenso dell’Ordinario,
della domenica precedente o seguente, si può lucrare, una sola volta,
l’indulgenza plenaria della Porziuncola o “Perdono d’Assisi”.
Condizioni richieste:
1.     Visita, entro il tempo prescritto, a una chiesa parrocchiale o una chiesa Francescana, (che ne abbia l’indulto) recita del Padre Nostro e del Credo.
2.     Confessione Sacramentale.
3.     Comunione Eucaristica.
4.     preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre, Padre Nostro Ave Maria Gloria al Padre.
5.     disposizione d’animo che escluda ogni affetto al peccato anche veniale.
L’indulgenza può essere applicata anche in suffragio dei defunti.

lunedì 30 marzo 2015

Padre Nostro


Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi,
domandate quello che volete e vi sarà fatto.
Giovanni 15:7



Quando pregate dite Padre

Racconta l’evangelista Luca che «un giorno,Gesù si trovava in un luogo a pregare e, quando ebbe finito, uno dei discepoli gli disse: Signore, insegnaci a Pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli.
Allora Gesù disse: Quando pregate, dite:
"Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno. Dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano; perdona a noi i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro  debitore, e non farci entrare nella tentazione”.
        Poi disse loro: Chi di voi se ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è arrivato da me un amico di passaggio e non ho nulla in casa da dargli, se quello dall'interno gli risponde: Non mi dare noia, la porta è già chiusa e i miei bambini sono già a letto con me, non posso alzarmi per darti ciò che chiedi; vi dico che se non si alzerà a darglieli perché gli è amico, si alzerà e gli darà quanto ha bisogno perché l'altro insiste.
      Perciò vi dico: chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede ottiene, chi cerca trova, a chi bussa viene aperto. Tra di voi, quale padre darà, a suo figlio che lo richiede, un serpente invece che un pesce? Oppure se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Dunque, se voi, cattivi come siete, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono»
(Lc 11,1-13).

Se perdonate

       Secondo Matteo, dopo aver detto che chi voleva pregare, doveva entrare nella sua camera e, chiusa la porta, pregare il Padre nel segreto, Gesù aggiunse: «Pregando, poi, non sprecate le parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate, dunque, come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.
Voi, dunque, pregate così: 
“Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male”.
     Se voi infatti – conclude Gesù - perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe»
(Mt 6,7-15).


giovedì 26 marzo 2015

Il Fariseo e il Pubblicano



Chiunque si esalta sarà umiliato..


Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: “Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. 
Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”

domenica 8 marzo 2015

I Discepoli di Emmaus


Pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti.
La preghiera del giusto, ha una grande efficacia.
Giacomo 5:16 


<13> Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, <14> e conversavano di tutto quello che era accaduto. <15> Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. <16> Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. <17> Ed egli disse loro: "Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?". Si fermarono, col volto triste; <18> uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: "Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?". <19> Domandò: "Che cosa?". Gli risposero: "Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; <20> come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. <21> Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. <22> Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro <23> e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. <24> Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto".
<25> Ed egli disse loro: "Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!
<26> Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". <27> E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. <28> Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. <29> Ma essi insistettero: "Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino". Egli entrò per rimanere con loro. <30> Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. <31> Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. <32> Ed essi si dissero l'un l'altro: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?". <33> E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, <34> i quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone". <35> Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Vangelo secondo Luca, c.24, vv. 13-35. 

giovedì 19 febbraio 2015

Le Beatitudini.


Il discorso della montagna, è il compendio della Dottrina Cristiana,
e le otto Beatitudini indicano le condizioni
indispensabili per entrare nel regno di Cristo.


 Le Beatitudini.
Gesù, veduta la folla, salì sul monte e quando vi fu seduto,
gli s’accostarono i discepoli.
Allora egli aprì la sua bocca per ammaestrarli, e disse:
< Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli!
Beati quelli che piangono,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché erediteranno la terra!
Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia,
perché saranno saziati!
Beati i misericordiosi,
perché otterranno misericordia!
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio!
Beati i pacificatori,
perché saranno chiamati figli di Dio!
Beati quelli che sono perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli!
Beati sarete voi,  quando vi oltraggeranno e perseguiteranno,
e falsamente diranno ogni male per cagion mia.
Rallegratevi ed esultate,
perché grande è la vostra ricompensa nei cieli;
così, infatti, hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi. >
Vangelo secondo Matteo, c.5, 1-12.




martedì 10 febbraio 2015

Immacolata Concezione



Maria, tu sei apparsa a Bernadette nella fenditura di questa roccia.
Nel freddo e nel buio dell’inverno,
hai fatto sentire il calore di una presenza, la luce e la bellezza.
Nelle ferite e nel’oscurità delle nostre vite,
nelle divisioni del mondo dove il male è potente,
porta speranza e ridona fiducia!
Tu che sei l’Immacolata Concezione, vieni in aiuto a noi peccatori.
Donaci l’umiltà della conversione, il coraggio della penitenza.
Insegnaci a pregare per tutti gli uomini.
Guidaci alle sorgenti della vera Vita.
Fa’ di noi dei pellegrini in cammino dentro la tua Chiesa.
Sazia in noi la fame dell’Eucarestia,
il pane del cammino, il pane della Vita.
In te, o Maria, lo Spirito Santo ha fatto grandi cose:
nella sua potenza, ti ha portato presso il Padre,
nella gloria del tuo Figlio, vivente in eterno.
Guarda con amore di madre,
le miserie del nostro corpo e del cuore.
Splendi come stella luminosa per tutti, nel momento della morte.
Con Bernadette, noi ti preghiamo, o Maria,
con la semplicità dei bambini.
Metti nel nostro animo lo Spirito delle Beatitudini.
Allora potremmo, fin da quaggiù, conoscere la gloria del Regno,
e cantare con te: Magnificat!
Gloria a te, o Vergine Maria, beata serva del Signore.
Madre di Dio, Tempio dello Spirito Santo!
Amen!

Dio nostro Padre,
fra tutte le creature tu hai fatto sbocciare Maria,
la creatura perfetta, l’Immacolata Concezione.
Qui, a Lourdes, lei stessa ha pronunciato questo nome,
che Bernadette ha ripetuto.
L’Immacolata Concezione è un grido di speranza:
il male, il peccato e la morte non sono più i vincitori.
Maria, segno precursore, aurora della salvezza!
Maria, tu che sei l’innocenza e il rifugio dei peccatori, noi ti preghiamo.
Ave Maria, gratia plena! 

Signore Gesù,
tu ci hai dato Maria come Madre.
Ella ha condiviso la tua Passione e la tua resurrezione.
Qui, a Lourdes, si è mostrata a Bernadette,
rattristata per i nostri peccati, ma raggiante della tua luce.
Attraverso Lei ti confidiamo tutte le gioie e le pene:
le nostre, quelle dei malati e quelle di tutta l’umanità.
Maria, Madre e Sorella nostra,
confidente e sostegno di noi tutti: noi ti preghiamo.

Ave Maria, gratia plena!

martedì 6 gennaio 2015

Gesù Bambino


       
Preghiera a Gesù Bambino
Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli!
Accarezza il malato e l’anziano!
Spingi gli uomini a deporre le armi,
e a stringersi in un universale abbraccio per la pace!
Invita i popoli, misericordioso Gesù,
ad abbattere i muri della miseria e della disoccupazione,
dalla ignoranza e dalla indifferenza,
dalla discriminazione e dalla intolleranza.
Sei tu, Divino Bambino di Betlemme,
che ci salvi, liberandoci dal peccato.
Sei tu il vero e unico Salvatore, che l’umanità spesso cerca a tentoni.
Dio della pace, dono di pace per l’intera umanità,
vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia.
Sii tu la nostra pace e la nostra gioia!
San Giovanni Paolo II

Segno piccolo e fragile
Segno piccolo e fragile, umile e silenzioso,
ma ricco della potenza di Dio, che per amore si è fatto uomo.
Signore Gesù, con i pastori noi ci accostiamo al tuo presepe
per contemplarti avvolto in fasce e giacente nella mangiatoia.
O Bambino di Betlemme,
Ti adoriamo in silenzio con Maria, tua Madre sempre Vergine.
A Te la gloria e la lode nei secoli, divin Salvatore del mondo! Amen
San Giovanni Paolo II Natale 2002


domenica 4 gennaio 2015

San Paolo


San Paolo
L’ Apostolo delle Genti.

Inno alla Carità (amore cristiano)  S. Paolo

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi la carità,
sarei un bronzo risuonante o un cembalo squillante.
Se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
e avessi tutta la fede in modo da spostare le montagne,
ma non avessi la carità, non sarei nulla.
Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri,
se dessi il mio corpo per essere arso,
e non avessi la carità, non mi gioverebbe a nulla.
La carità è paziente, è benigna la carità;
la carità non invidia, non si vanta, non si gonfia,
non manca di rispetto,
non cerca il proprio interesse, non si adira,
non tiene conto del male ricevuto, ma si compiace della verità;
tutto tollera, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.
La carità non verrà mai meno.
Le profezie scompariranno;  il dono delle lingue cesserà,
la scienza svanirà;
conosciamo infatti imperfettamente,
e imperfettamente profetizziamo;
ma quando verrà la perfezione, sparirà ciò che imperfetto.
Quando ero bambino, parlavo da bambino,
pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Da quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino.
Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro;
ma allora vedremo faccia a faccia.
Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente,
come perfettamente sono conosciuto.
Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità;
ma la più grande di esse è la carità.